Friday 12 July 2013

A UNICREDIT, MPS E INTESA PIACE POCO IL FONDO PRIMA CASA

Spesso capita che il governo italiano dia vita  iniziative impopolari, anzi sarebbe più giusto dire i governi italiani visto che non è tradizione solo di uno ma di molti. Forse è anche per questo che quando nasce qualcosa di positivo potrebbe essere ignorato più o meno volutamente. In questo caso si tratta del fondo per la prima casa istituito dall’allora ministro della Gioventù Giorgia Meloni che portava in dote 50 milioni di euro per i precari in cerca di casa e con figli minorenni a carico.

Peccato che a fronte della somma stanziata, solo poco più di un centinaio di nuclei abbiano fatto domanda per usufruirne. E non perchè i parametri di accesso siano particolarmente difficili, ma solo perchè, stando all’indagine dell’Espresso, i clienti di molti istituti (Unicredit, Mps, Intesa) non si vedono illustrata questa possibilità che permetterebbe agli under 35 un mutuo fino a 200mila euro per immobili sotto i 90 metri quadri con lo stato che fa da garante.

ADDIO ALLO SHALE


Niente da fare. Si era partiti con l’entusiasmo della scoperta e ci si arena di fronte ai problemi della realtà. In questo caso a deludere, e non poco, è lo shale, il gas scisto che aveva dato tante soddisfazioni a quegli economisti che già l’indicavano come leva per l’indipendenza energetica statunitense. Purtroppo per loro, ma per fortuna per le falde acquifere che dall’estrazione selvaggia erano irrimediabilmente inquinate, i pozzi di gas scisto si esauriscono in fretta, troppo in fretta per poter rimborsare i costi di apertura e perforazione.

In pratica le società non riescono a riavere indietro i capitali investiti in quella che è un’opera non solo di estrazione e lavorazione, ma anche di ricerca dei pozzi. Infatti, mentre un pozzo “tradizionale” inizia a esaurirsi dopo anni, quello shale perde forza già dopo i primi 12-18mesi, costringendo quindi ad altre perforazioni. Una tecnica, tra l’altro nemmeno esportabile per il semplice fatto che finora le perforazioni erano avvenute in zone a bassa densità. In Europa, invece, o peggio ancora in Asia, l’idea sarebbe assolutamente impraticabile.